Due passi al Valentino

Non so se potrò seguirti alle Canarie
dove intendi trasferirti a causa
dell’ottimo regime fiscale.
Anche le nostre aspirazioni
sul futuro sono differenti.
Io vorrei diventare nuvola
e poi gonfio di pioggia per l’aria
pisciare su città, sulle genti
e tu contemplare l’infinito
per sempre; possibilmente avvolta
in una copertina di lana.
Nel primo giorno di primavera
sulla colonna di una fontana
Elvis ci avvisa che ama Anna.
Su di un albero poco lontano
Leo ha intarsiato il suo nome
per restare tronco tutto l’anno.
Passeggiando per il vialetto mi
distrae un cestino di rifiuti
che somiglia a C1P8
il robot di guerre stellari che
guida le astronavi ma non sa
neanche parlare. L’altro che non
fa che parlare e parlare le astro
navi non le sa mica guidare.
A me piace la tua pelle il seno
il naso da strega i tuoi tarocchi
le gambe un po’ storte, il pancino.
Per farti bella, alla mattina
basta solo che io apra gli occhi.







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