C’è questo fatto che io Paolo Agrati lo odio.
Lo odio, ma in amicizia. Io riesco a odiare in amicizia. È un mio super potere.
Ora vi spiego: In Italia ci sono pochissimi poeti bravi viventi, d’ora in poi PBV. Secondo me si contano
sulle dita di un paio di mani di un addetto alla pressa molto distratto, se capite cosa intendo.
Paolo Agrati è uno di questi, dunque funziona
che se riesco a farlo assassinare dalla mia équipe
di killer di PBV, insieme agli altri pochi poeti bravi,
io rimango il solo PBV in Italia, che poi è il mio vero fine ultimo nella vita anche se, a oggi, non riesco
a capirne l’utilità. Paolo Agrati è capace di fare una cosa che trovo fondamentale: salire su un palco e leggere le sue poesie. E lo fa bene.
Poi Paolo si pettina di nascosto.
So anche che Agrati sa che «per fare l’amore bisogna sapersi spogliare»
e che «la carezza è il modo migliore di usare le mani». Vedete, queste cose
le sapevo anche io, ma lui le ha dette prima, il che mi fa incazzare a bestia
ed è per questo che probabilmente, alla fine, lo farò uccidere.
dalla prefazione di Guido Catalano
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