Cronache dalla Sabbia


Seduta nella sua pellaccia di prugna
una vecchia magra come un filo
fuma sigarette al mentolo.
E’ pieno di negri che indossano
mille cappelli; con le cianfrusaglie
appese alle braccia, paiono
attaccapanni di mogano;
zigzagano battute tra la sabbia
rovente cercando di piazzare
qualcosa; una stoffa, un pendente.
C’è il vecchio che fa le parole incrociate.
Un’orda di bambini rognosi spruzza
alla rinfusa sabbia e acqua di mare.
Ricamati sulla pelle di chiunque
spuntano banali tattoo
contagiosi come una malattia
blu come gioielli di una bigiotteria
cinese. Il tizio al chiosco ha chiuso
scartando il jolly. Con i racchettoni
una coppia infelice si passa la palla
in un gioco da cani. Un altro ha sudato
per mesi in palestra in attesa
di sfilare in costume, triste
muscoloso pavone, lucidato a festa.
La solita stronza di Milano sui quaranta
si lamenta di qualcosa a caso poi trova
una scusa per parlare di sé alla vicina.
Del marito avvocato, della sua vettura
enorme che parcheggia ovunque
spendendo milioni in multe.
E ride sguaiata, di un’ironia stanca
come un uccello monco che arranca
sul greto. C’è una scema al cellulare
un gelato al biscotto sarà un’ora che sparla
di un’amica che chiama Cretina.
Giornalacci e riviste
e libri sgargianti dappertutto.

Tu mi guardi come se la Liguria fosse il paradiso.
Non te ne frega niente della gente
di queste carni stese di crema.
Della suora che in bianco smorzava il piacere
con un Magnum del suo stesso colore.
Mi guardi come fosse l’ultimo giorno e se lo fosse
sarei felice di togliermi di torno
come ora, senza desideri.




Da: “Amore & Psycho” Miraggi Edizioni

Mu Boyan


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