Qualche anno fa sono stato a Sant’Anna di Stazzema.
Nell’agosto del 1944 i Nazisti, guidati da collaborazionisti fascisti, entrarono in paese.
Gli uomini si erano rifugiati nei boschi per non essere deportati. Le donne, i vecchi e i bambini rimasero nelle loro case sicuri che in quanto civili a loro non sarebbe capitato nulla.
Vennero uccisi in 400 e incendiati i corpi.
Con l’intento di annientare la volontà della popolazione, soggiogandola grazie al terrore. Nella piazza della chiesa furono seppelliti i cadaveri di 132 persone. Tra cui 32 Bambini.
Buon 25 aprile.

S. Anna di Stazzema
raggiunta la piazza il bruciore
diventa un fuoco e s’incendia
passeggiando nello spiazzo
dove i morti accatastati dove
soldati uncinati fino nelle coste
sventravano vite come se fossero
ostacoli al passo come erbacce
nel campo come pattume in un fosso
dal quale ancora battono il soffitto
per dire ci fummo ci siamo ci saremo
e di mancanza è pieno il borgo
il vento il bosco la panca nella quale
siedo per lasciare che il respiro calmi
se non le altre questa fiamma che ho
nel petto almeno lei almeno quella
almeno.