L’ora più bella è quella dove il sole già stanco
tradisce la pena del saluto.
Verso le cinque quando
passeggia morbido e gonfio
e tutto diventa pigro.
Le forme sfocate, le linee bruciate
all’orizzonte e il tuo viso
cosi puro chiaro ardente.
Era l’ora che preferivi e che ora
che la terra ci separa
è l’ora che il tempo ci accorda
come a questa luna piena che tanto ti scuote.
Come succede ai lupi all’uva alle maree.
Ora è la tua inquietudine balorda
qui riflessa da una moneta in cielo
spesa per il teatro della notte.
Ovunque buia alle platee.
Un amico poeta scrisse una frase d’amore
unendo con una biro nera i nei
sulla schiena dell’amata.
Mi sono chiesto se unendo i tuoi
avrei potuto
ritrovare la tua strada.
da “Amore & Psycho” Miraggi Edizioni
