Non vedi che devo dormire
rispondere solo al calore
che la stanza del sonno chiede.
Le vene di legno al soffitto
contare, le veglie del letto
passate a parlare d’amore.
Non vedi che devo dormire
le tue mutandine nel pugno
hanno un palco d’onore sotto
al guanciale. Per chissà chi altro
adesso le sfili chissà se
ancora le infili per gioco
nel luogo del capo reciso
a conca di piume il tuo vuoto
l’odore privato riposa.
da: “Quando l’estate crepa” Lieto Colle Editore
